domenica 25 maggio 2014

Troppa debolezza o troppa violenza nocciono

bisogna congiungere fermezza alla moderazione: bisogna vivere secondo giusti mezzi
Un re, molto vecchio e stanco, era alla ricerca di un  cavaliere fidato a cui affidare la difesa del suo castello. Questo castello era in cima ad una montagna ed era molto difficile da raggiungere: il Re decise che il primo dei cavalieri dell’ordine di San Giuseppe ad arrivare sul posto avrebbe ottenuto tale incarico e fece diffondere per tutta la regione la notizia.
Tre cavalieri dell’ordine di San Giuseppe vennero a conoscenza del bando  e, poiché ambivano tutti e tre ad ottenere l’incarico  che il re aveva messo in palio, decisero che il giorno seguente sarebbero partiti ed avrebbero gareggiato tra loro per arrivare al castello.
Il primo cavaliere, pensando di ingannare i suoi compagni, partì molto prima dell’alba e spronò il suo cavallo a una velocità così elevata che cadde in un dirupo e morì.
La notizia giunse agli altri due membri dell’ordine di San Giuseppe. Il secondo cavaliere, per paura di fare la stessa fine del primo, controllò che il cavallo avesse tutto quanto necessario per fare un lungo viaggio ma trascurò di preparare le vivande per sé in quantità adeguata. Poi, partì e viaggiò ad una velocità così lenta che  avrebbe impiegato oltre una settimana per arrivare al castello, ma finì il cibo prima di raggiungere la metà e morì.
Il terzo cavaliere, il più intelligente, decise di procedere a velocità né troppo alta né troppo bassa, portando con sé la giusta quantità di cibo e quindi raggiunse la metà in tre giorni.

Il terzo cavaliere, usando il cervello e procedendo per un giusto mezzo, diventò così il Primo Cavaliere del re.

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