sabato 24 maggio 2014

Siate severi verso voi medesimi, quando si tratterà de' vostri propri difetti, ma indulgenti verso gli altri; non dite male di chicchessia, né fate caso del male che si potrà dire di voi.

C’era una volta un dolce fanciulla che per la sua straordinaria bellezza aveva fatto innamorare tutti i ragazzi del paese. In particolare, i due fratelli Anselmo e Bertoldo avevano dimostrato un certo interesse per lei.
Anselmo, il più bello dei due, molto sicuro di sé andò a conoscere la giovinetta che rimase subito colpita dalla sua bellezza ma, allo stesso tempo, infastidita dalla sua superbia e sicurezza di sé.
Per risolvere i suoi dubbi,  andò dal fratello minore Bertoldo per chiedergli come fosse realmente Anselmo. Bertoldo era il fratello più brutto, meno amato dai genitori e piegato al maggiore. Bertoldo rassicurò la fanciulla che Anselmo era una persona priva di difetti e davvero amabile.
Fidandosi delle sue parole, la ragazza  iniziò a frequentare Anselmo ma si accorse immediatamente che la descrizione del fratello minore non corrispondeva a verità e che Anselmo non faceva altro che parlar male di Bertoldo. Decise così di tornare da quest’ultimo per riferirgli le parole cattive usate da Anselmo nei suoi confronti, ma Bertoldo rispose: “Non mi interessa quello che Alselmo pensa di me, mi ha sempre maltrattato e continuerà a farlo! Lui però ha ragione, sono pieno di difetti e per questo sono triste, ma li accetto perché è così che sono realmente”.

Davanti a questa sensibilità e generosità, la giovinetta, che era nobile d’animo, decise di sposare Bertoldo.  

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